Le Musiche
Non sappiamo esattamente quando e come il fondo musicale del Conservatorio sia stato smembrato, ovviamente in seguito alla chiusura dell’istituto nel 1743. Musiche sacre di molti dei maestri e allievi dei Poveri di Gesù Cristo sono oggi custodite nel prezioso fondo musicale dei Girolamini, che essendo di fronte al Conservatorio aveva da sempre con quello intessuto forti relazioni.
Il fondo musicale (catalogato da Salvatore di Giacomo nel 1918) ha la sigla I-Nf ed è stato finalmente riaperto e reso fruibile per la comunità internazionale con il restauro dell’intero immobile. Altre musiche di autori collegati ai Poveri si trovano presso la Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, una delle biblioteche musicali più ricche al mondo. Ma fondi napoletani sono accolti in numerose altre biblioteche italiane (Montecassino, Milano-Noseda, Assisi) e straniere (Parigi, Londra…).
Quanto ai documenti contabili, che raccontano la vita quotidiana del Conservatorio, dalla sua creazione alla fine del Cinquecento, sino alla sua chiusura, per fortuna sopravvive quasi interamente il materiale depositato presso l’Archivio Diocesano di Napoli, studiato ma edito solo in parte da Salvatore di Giacomo.
Numerosi sono i dischi di musiche di autori collegati ai Poveri pubblicati negli ultimi trent’anni, soprattutto grazie all’azione di riscoperta degli antichi tesori musicali napoletani da parte del direttore di orchestra barocca Antonio Florio col suo ensemble Cappella Neapolitana: musiche di Sabino, Salvatore, Nola, Veneziano, Ricchezza, Provenzale, Ursino, Greco, Porpora, Vinci, Pergolesi, Durante e cosi via (per le case discografiche Symphonya, Opus 111, Glossa, Dynamics) e negli ultimi anni di altri musicisti italiani e stranieri interessati a un repertorio davvero unico al mondo e di straordinaria bellezza.