Fra Marcello Fossataro
Marcello Fossataro da Nicotera
Le notizie biografiche sul fondatore del Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo, Marcello Fossataro, sono scarne e non tutte documentate prima del suo arrivo a Napoli. Fra Marcello era nato a Nicotera, in Calabria, nel 1565 e, da ragazzo era debole e affetto da attacchi epilettici. Durante una di queste crisi, racconta egli stesso, ebbe una visione che lo spinse a porsi al servizio dei più poveri sotto la protezione della Vergine Maria.
Rimasto orfano di entrambi i genitori si trasferì a Roma, dove conobbe il sistema caritatevole ed educativo di San Filppo Neri, che divenne il suo modello quando, giunto a Napoli, volle impegnare la sua vita per salvare dalla miseria più terribile gruppi di bambini abbandonati che girovagavano per la città, soprattutto dopo la grave carestia del 1589. Inizialmente i bambini da lui raccolti furono ospitati in una casa di Forcella messa a disposizione da una benefattrice.
In seguito, grazie al successo della sua formula di raccolta di offerte basata sul canto processionale dei giovani da lui guidati, riuscì ad acquistare delle stanze al largo dei Gerolomini, dove era posta un’edicola dedicata alla Vergine Maria “del Pilar” (molto venerata in Spagna e tradotta in italiano “della Colonna”). Nacque una prima chiesetta e nei locali retrostanti, visibili ancora ai nostri giorni, ospitò i suoi “ragazzi” e poco alla volta furono create le aule per le lezioni di musica.
Notevoli rendite giungevano sia dalle “limosine” lasciate direttamente dai fedeli in chiesa, sia dall’attività dei ragazzi stessi, i quali andavano accompagnando col canto sia processioni che Messe funebri o altre manifestazioni a carattere religioso (quali Sacre rappresentazioni) alle quali venivano chiamati a rendere servizio. Sottoposto a varie “visite pastorali” dai successivi arcivescovi di Napoli, negli ultimi anni di vita Fossataro si allontanò pian piano dalla gestione del “suo” Conservatorio, dove restò ospite fino alla sua morte nel 1628 e poi memoria a lungo venerata.